A scuola in pista
Rappresenta l’ultima passione per tutti coloro che hanno l’hobby delle corse a bordo di una
Questo silenzio accresce la tensione. Il vento soffia, accarezzando dolcemente l’erba. Come un diamante, il Centro per la Clientela della
Al di fuori del circuito, il 57enne fa l’amministratore delegato della storica fabbrica Dillinger Hüttenwerke, una ditta che ha 300 anni di storia alle spalle, e della Saarstahl AG. Blessing si è laureato in Scienze Economiche a Costanza, dove poi ha compiuto anche il dottorato. È un uomo dei numeri. Il che si addice ai tempi sul giro. Eppure, nella scelta del suo hobby, si fa guidare anche dalle emozioni. Da due anni partecipa alla
Karlheinz Blessing non è un sognatore, bensì medita: «Guidare un’auto da corsa è un sistema complesso, nel quale mi spingo fino al limite e anche a quel punto devo restare altamente concentrato. Anche in qualità di manager ho bisogno esattamente di questa capacità. Lo sport delle competizioni mi torna utile anche per questo». Allo stesso tempo, questa occupazione del tempo libero gli serve per rilassarsi: «Non esiste un modo migliore per staccare la spina, se non guidare un’auto da corsa! È in quel momento che il resto del mondo è lontanissimo. Quando entro in una curva ad alta velocità non riesco a pensare a nient’altro che a quello». Blessing è un uomo che, sia professionalmente che nella vita privata, punta molto all’aumento delle prestazioni. Per questo è qua, sull’esclusivo circuito di prova della
Galleria.
Adesso Lauck sblocca per prima cosa il volante dal suo bloccaggio e spiega a Karlheinz Blessing l’uso dei pulsanti e dei selettori. Tra il coach ed il suo allievo s’instaura un rapporto di grande fiducia. Lo si sente dal modo in cui i due parlano tra loro. Entrambi si conoscono da anni ed hanno un modo di pensare orientato alle prestazioni; inoltre condividono l’entusiasmo per il motorsport.
Il programma della GT3 Cup Experience prevede un totale di quattro sessioni di guida a bordo della vettura Cup, ognuna delle quali dura 15 minuti, ma lo svolgimento delle sessioni varia individualmente, a discrezione del coach. Normalmente l’addestramento comincia dapprima con la GT3 di serie, affinché s’inizi a prendere confidenza con il tracciato. Ma poiché Blessing è già stato qui più volte, questa parte viene cancellata. Inizialmente è fondamentale che l’allievo prenda il posto del copilota per alcuni giri. Quindi è Lauck che guida. Grazie ad un interfono senza fili i due possono parlare e capirsi perfettamente. Ad andatura elevata il coach spiega i comandi di servizio, la selezione dei rapporti, i punti di frenata, la linea ideale. Dopodiché ci si ferma ai box.
Karlheinz Blessing si contorce per uscire dall’abitacolo della 911 Cup, una manovra non semplice, dato che il casco da corsa, completo di sistema di protezione per la testa e il collo, rende parecchio difficoltosa l’uscita dalla cellula di protezione. «Eh, devo farci l’abitudine», dice Blessing ridacchiando, mentre gira intorno alla 911 Cup. Ora, finalmente, l’imprenditore potrà sedersi al posto del pilota. «Inizia guidando rilassato, prendici confidenza, dopo facciamo gli affinamenti», dice Lauck con tono di voce calmo. Egli sa bene come funziona la botta di adrenalina.
«L’auto si lascia guidare in una maniera giocosamente facile, easy alla grande, non me lo sarei mai aspettato», dice Blessing, dopo la prima uscita. Ma l’istruttore lo richiama alla prudenza. «A causa della mancanza degli ‘aiutini’, la vettura Cup reagisce in modo diverso, rispetto alla mia 911 di serie», è l’insegnamento di primo acchito che ne trae anche Blessing. Gli ‘aiutini’ sarebbero l’ABS, il controllo della trazione e della stabilità, cioè tutti quei sistemi che conferiscono sicurezza supplementare alle auto sportive nella guida di tutti i giorni. Nella 911 Cup da corsa, che pesa solo 1.150 kg, tutto questo non c’è. «È tutto un altro modo di guidare», conferma Lauck, «frenare a fondo in curva senza l’ABS ha un esito totalmente diverso».
Il rientro ai box precede la successiva sessione in pista e pertanto, nelle pause, si svolge il debriefing, cioè l’analisi dei dati. Per un momento Karlheinz Blessing avrà la sensazione di stare in ufficio, solo che qui viene stilato un bilancio personale della sua guida. È un bilancio spietato, perché la telemetria registra inesorabilmente ogni manovra. Lo zig zag dei diagrammi di dati viene completato dalle immagini video fornite dalla telecamera a bordo.
«Guarda, sei stato già piuttosto continuo nella tua azione, gli ultimi due giri hai fatto tempi con un solo decimo di differenza», dice Manuel Lauck. Questa costanza sulla linea ideale distingue i bravi piloti da quelli meno bravi. «E qui vedi che hai frenato già benissimo, questo è un tratto diritto. Frenata forte, si rilascia il freno, auto diritta e solo allora si dà di nuovo gas, è così che funziona. Andiamo a fare il prossimo giro!» Il circuito della
Anche la partenza richiede a Blessing parecchio spirito di adattamento, perché l’attacco e stacco della frizione avviene in uno spazio estremamente ridotto. E poi la frizione la si usa solo in fase di partenza e per inserire la «folle», quando ci si ferma. In modalità di guida è sufficiente una lieve pressione verso di sé sulle palette di selezione dei rapporti, poste sul volante. Nella precedente versione della 911 GT3 Cup questo lusso ancora non c’era; prima bisognava ancora premere la frizione e fare la doppietta. Blessing è completamente fuori di sé dalla gioia: «La selezione dei rapporti con le palette è semplicemente geniale! E il fattore di divertimento nel compiere l’operazione è enorme».
Karlheinz Blessing ha subìto il richiamo della
L’alternanza data dalle sessioni di guida e dalle successive analisi dà la cadenza all’addestramento esclusivo, che dura quasi cinque ore. Dopo l’ultima uscita in pista di Blessing, che dura 15 minuti abbondanti, il coach, guardando i diagrammi, dà il massimo dei voti: «Guarda, adesso la frenata l’hai imparata alla perfezione. Alla fine hai guidato molto costante e hai progressivamente migliorato i tempi sul giro. È così che deve essere». L’allievo della scuola di guida Blessing è totalmente alle stelle: «Tutto è più immediato con quest’auto da corsa. Non c’è distanza tra te e lei. La mia sterzata è repentina e l’auto reagisce. Entro in curva e su tutto il corpo sento la velocità».
Ma come prima volta è anche abbastanza. «Sono tante le nuove sensazioni che ti sopraffanno ed è un gran bello sforzo», dice Karlheinz Blessing, il corridore.
Testo Eva-Maria Burkhardt
Fotografie Michael Haegele
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«L’aspetto particolare della GT3 Cup Experience è che qui s’impara a guidare un’auto da corsa», dice l’istruttore
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