Un mondo in movimento
Un giro intorno al mondo: è il programma svolto in sole dieci settimane dal team ufficiale della
Urs Kuratle sta davanti all’officina del Reparto Corse nel Centro Ricerca e Sviluppo di Weissach, attorniato da 12 cosiddetti slave pallets. Ognuno di essi misura 304 x 230 cm e si tratta del normale bagaglio di Kuratle. L’alluminio dei pallet nuovi fiammanti risplende al sole e costituisce la superficie di base del carico di merci aviotrasportate della
In questo gioco per computer, che nel frattempo è diventato un classico, cadono senza sosta delle figure geometriche dal bordo dello schermo superiore, che devono poi essere immediatamente sistemate senza lasciare lacune. Anche chi si occupa di logistica ha lo stesso compito, cioè una sistemazione rapida e senza falle. Solo che il collaboratore della logistica non può premere il tasto restart quando un mattoncino non va al posto giusto. Il materiale per mettere in pista entrambe le
L’atmosfera si fa rumorosa. L’aereo da trasporto noleggiato da DHL atterra all’aeroporto di Frankfurt-Hahn alla velocità di circa 270 km/h. Si tratta di un Boeing 747, forse l’unico aereo che abbia un frontale inconfondibile, proprio come quello della 911. Aprena atterrato si dirige alla postazione di parcheggio. L’importanza della velocità torna a far sentire la sua presenza. Le piattaforme di sollevamento spostano i container provenienti da Weissach e dopo mezzora scarsa la stiva è già piena. Restano liberi solo stretti passaggio. A quel punto si passa a fissare bene il carico con le cinghie. In questo processo tutto fa parte di un sistema, ogni procedimento sottostà ad una precisa prescrizione.
Lo spazio interno di un aereo non è un concetto estensibile. È necessario quindi sfruttare al massimo la stiva, sia in altezza che in larghezza e profondità. Le operazioni di imballaggio si eseguono come per i normali traslochi familiari: sotto un paio di libri e sopra i vestiti, in modo tale che le singole casse non pesino troppo. Il parametro successivo è fondamentalmente dato dalla quotidianità vissuta: ciò di cui si ha bisogno subito nel luogo di destinazione dovrebbe anche essere disponibile per primo. Pertanto sulla cassa si scarabocchia qualcosa che descrive ciò che c’è all’interno ed in quale stanza deve essere sistemato, ficcandoci qua e là ancora qualche riempitivo, per poi rovistare imprecando nel mucchio, perché non si riesce a trovare le lampade. Diciamo che va abbastanza bene. Ma quando un container da tre tonnellate se ne sta fermo, appunto, sta fermo. E il montaggio della struttura dei box deve iniziare dalla posa delle linee di alimentazione.
Michael Antl e Markus Bürger mettono in pratica il sistema. Antl è responsabile per il magazzino e la preparazione dei lavori. Egli fa sì che tutti i ricambi auto richiesti vengano inseriti nella distinta di trasporto, compresa la documentazione con tutti i dati prestazionali. Di conseguenza è anche la persona responsabile per il trasporto aereo delle parti delle vetture che devono essere sostituite durante le corse oltreoceano. Ciò accade, ad esempio, se i motori due litri a quattro cilindri devono tornare a Weissach per essere revisionati. «Nel 2014 abbiamo fatto questa cosa per la prima volta nel WEC», dice Antl, «i tempi di percorrenza per le singole componenti sono prestabiliti e fin qui stiamo parlando della parte che si può pianificare. Ma i difetti o i danni dovuti agli incidenti richiedono flessibilità». È importante quindi avere una buona capacità di previsione, perché anche per i voli interni tra i luoghi dove si disputano le corse bisogna fare le prenotazioni con anticipo. In questo caso non ci sono voli charter esclusivi, ma bisogna sfruttare lo spazio di carico nei normali velivoli per il trasporto passeggeri.
Markus Bürger, che nel team è responsabile per il Trasporto e la Logistica, è l’insostituibile gestore delle dodici unità. Ad ogni singola unità, d’altro canto, viene destinato un addetto che è presente nelle operazioni di carico e scarico. «In questo modo possiamo garantire», ci dice Bürger, «che non solo è noto il contenuto, ma è anche possibile lavorare in base ad una procedura temporale ragionevole». Ognuna delle dodici unità ha una targa identificativa univoca ed ogni parte imballata al suo interno è provvista di un QR Code che, grazie ad uno scanner, consente di stabilire dove si trova ogni singolo pezzo. Questo ordine scrupoloso non è solo dovuto all’efficienza sui costi e sul lavoro: infatti anche la dogana ha esigenze informative ben comprensibili. Che si tratti dei numeri di serie dei 120 apparecchi radio, del numero delle parti del telaio, dei pacchetti di viti o dei rotoli di nastro adesivo, il team della
Le merci pericolose viaggiano a parte. Ne fanno parte colle e resine, gli spray e le batterie agli ioni di litio per la trazione ibrida della
Il team trasporta alcuni oggetti anche via mare. È più vantaggioso, ma anche molto più lento. Tutto ciò che si carica sulla nave ad agosto rientra solo a gennaio. Allora è meglio raddoppiare e triplicare, perché viste le enormi distanze il team
Concentrazione. Non abbiamo dimenticato nulla? E le auto da corsa? Le auto vengono «spogliate» e fissate entrambe con le cinghie su appositi car racks. Tutti i liquidi vengono tolti, le parti delicate della carrozzeria, come gli specchietti esterni, lo spoiler anteriore e posteriore vengono imballati separatamente e come scarpe da viaggio si usa un treno di pneumatici consumati. Lo chassis di riserva (un monoscocca senza mozzi per ruote e assali) trova ancora posto in na cassa.
I propulsori si rimettono in moto. Riceviamo l’autorizzazione per il decollo. Il jumbo jet rulla sulla pista, decolla e si rimpicciolisce all’orizzonte. Nel reparto Logistica Corse la partenza è invece la meta.
Testo Heike Hientzsch
Fotografie Victor Jon Goico
Tragitti
Più di un giro intorno al mondo dura il tragitto percorso sia per via aerea che navale dal carico di merci del team