Intramontabile
La storia della tecnologia di propulsione della
Il bilancio provvisorio dopo sei decenni di sviluppo dei motori della 911? Cilindrata doppia, potenza quadrupla, concept di base invariato. «Ci stupiamo ogni volta di quanto il motore Boxer a sei cilindri sia espandibile e versatile», afferma Thomas Krickelberg, responsabile Operating Excellence della serie 911/718. Il futuro lo vede con turbocompressore elettrico per ancora più potenza e spinta con meno emissioni. Una base grandiosa che, all’alba del suo settimo decennio di vita, si riesce a reinventare in continuazione.
Il motore Mezger
Quando, nel 1963,
911 con turbocompressore
Ogni generazione della 911 scrive un pezzetto di storia dei motori. Nel 1974, la tecnologia turbo testata nel Motorsport è pronta per la produzione in serie della 911. Grazie alla combinazione tra turbocompressore e iniezione a benzina, con una potenza di 191 kW (260 CV), il tipo 930 è di gran lunga superiore rispetto alla concorrenza in termini di performance ed efficienza. E sin da subito soddisfa severe normative sulle emissioni. «Col senno di poi, si può affermare», dice Krickelberg, «che il turbocompressore ha rivoluzionato l’intero mondo dei motori a combustione».
I motori turbo sono il sogno di qualsiasi ingegnere, dato che sfruttano l’energia dei gas di scarico caldi che altrimenti verrebbe sprecata. Il loro pezzo forte è il turbocompressore, composto da una turbina e da un compressore saldamente collegati tra di loro, entrambi a forma di giranti. La turbina viene azionata dai gas di scarico del motore, raggiungendo quasi 200.000 giri al minuto. La girante del compressore ruota alla stessa velocità, convogliando aria compressa nei cilindri. Quest’aria fresca supplementare favorisce la combustione, incrementando di conseguenza la potenza del motore. Per non sovraccaricare eccessivamente le parti del motore, è necessario limitare la pressione generata dal flusso di scarico nel turbocompressore. Tramite una valvola di bypass, detta anche wastegate, i gas di scarico sfiatano quando la pressione di sovralimentazione raggiunge un certo limite.
«Il turbocompressore ha rivoluzionato il mondo dei motori a combustione.»
Più rendimento grazie all’intercooler
Portando avanti l’attività di sviluppo, gli ingegneri
Un altro problema del motore turbo risulta inizialmente difficile da risolvere: il ritardo nella risposta durante l’accelerazione. Aumentando la velocità quando il numero di giri è basso, la 911
Biturbo: evoluzione impetuosa
Una soluzione arriva da
Nel XXI secolo con il raffreddamento ad acqua
Alla fine degli anni Novanta, August Achleitner definisce il passaggio da raffreddamento ad aria a raffreddamento ad acqua per il motore Boxer a sei cilindri della quinta generazione di 911 (tipo 996) come il «biglietto d’ingresso per la nuova tecnologia». Ai tempi, Achleitner è direttore della pianificazione tecnica del prodotto e, dal 2001 al 2018, responsabile per la serie 911. Il raffreddamento ad acqua è il presupposto per ottenere ancora più potenza, ridurre i consumi e adempiere alle leggi in materia di gas di scarico e rumore. I costruttori
Turbine a geometria variabile
Nel 2006, la 911
Cilindrata più piccola, potenza ed efficienza superiori
Dopo l’introduzione del raffreddamento ad acqua e delle turbine a geometria variabile, nel 2015 arriva il pilastro successivo: il turbocompressore dei modelli base
Ibridazione sportiva
Con il restyling dell’attuale generazione di 911 (tipo 992), nell’estate del 2024 i costruttori imboccheranno nuove vie per perfezionare il motore Boxer a sei cilindri. La nuova
Protagonista della tecnologia è il turbocompressore elettrico. Tra la turbina azionata dai gas di scarico e il compressore si trova un motore elettrico integrato. La sua funzione? Al momento dell’accelerazione, raggiunge un numero di giri elevato in un baleno, generando immediatamente, senza ritardo, un’elevata pressione di sovralimentazione. Grazie al piccolo motore elettrico, il turbocompressore sembra avere le ali. «La tecnologia consente una riposta simile a quella di un motore aspirato», spiega Matthias Hofstetter, project manager sistema a combustione e ibrido 911. «E i valori di accelerazione sono paragonabili a quelli delle nostre sportive full electric.»
La spinta a bassi giri è sensazionale, conferma Thomas Krickelberg: «Con la tecnologia tradizionale, non saremmo riusciti a ottenere l’aumento di performance desiderato insieme al rispetto delle future leggi sulle emissioni». Sono diversi gli interventi che hanno portato al risultato voluto. La cilindrata torna ad aumentare, passando da 3,0 a 3,6 litri. Allo stesso tempo, grazie al supporto elettrico, il motore a combustione non ha più bisogno di due turbocompressori, ne basta uno solo. Senza contare che la risposta è migliorata e la dinamica aumentata.
«Così si risparmia peso e si mantiene il motore compatto», spiega il progettista Reustle. Senza contare che il sistema ad alta tensione alimenta elettricamente l’alternatore e il compressore del climatizzatore, rendendo superflua la trasmissione a cinghia. Più piatto del 20 percento, il basamento lascia maggiore spazio ai componenti aggiuntivi, come l’invertitore a modulazione di ampiezza di impulso e il convertitore DC-DC. «Non volevamo rendere la 911 più lunga, larga o pesante», spiega Hofstetter, «ma piuttosto sfruttare al meglio ciò che c’era». Il che significa gestione del peso in corrispondenza di un notevole aumento delle prestazioni. Il motore con turbocompressore elettrico, inizialmente disponibile nella variante GTS, vanta 398 kW (541 CV) e 610 Nm di coppia. Della trasmissione fa parte anche un motore sincrono a eccitazione permanente integrato nel nuovo cambio potenziato a doppia frizione a 8 marce (PDK). Un motore che sostiene quello Boxer già a regime minimo con una coppia motrice fino a 150 Nm, mettendo a disposizione una potenza fino a 40 kW.
Una guida interamente elettrica come per una ibrida plug-in non era l’obiettivo per la 911, essendo una T-Hybrid. «Perché nemmeno la batteria doveva essere troppo grande e pesante», così Hofstetter spiega come mai sia da 1,9 kWh. In compenso, approfitta di un vantaggio di sistema del compressore supportato dal motore elettrico: il recupero di energia tramite il ritorno del calore dei gas di scarico. Il motore elettrico nel turbocompressore funge anche da generatore, creando fino a 11 kW (15 CV) di potenza elettrica, che preleva dall’energia del flusso di scarico.
Un principio tanto facile quanto affascinante. Il motore elettrico funziona come un regolatore di velocità: non appena la pressione di sovralimentazione aumenta troppo a causa di un numero eccessivo di giri, frena la turbina. In questo modo, si genera energia che viene incamerata nella batteria o nel motore elettrico. Grazie all’efficienza del recupero, la batteria relativamente piccola è più che sufficiente per l’uso quotidiano, soprattutto perché la chimica cellulare è stata concepita apposta per le esigenze ibride. «La tecnologia consente alla batteria di rilasciare tanta energia in poco tempo», spiega Hofstetter, «e di ricaricarsi relativamente in fretta».
Un altro vantaggio del turbocompressore elettrico: il famoso wastegate è superfluo. Il che lo rende una novità mondiale in questa versione. «L’energia che prima veniva bypassata dalla turbina si disperdeva inutilizzata», spiega Hofstetter. «Ora, dalla regolazione della pressione viene generata energia elettrica.» Il che si ripercuote positivamente sul rendimento del motore e, di conseguenza, sul consumo di carburante.
«Insieme all’ibridazione, al recupero energetico, alla riduzione di attrito all’interno del motore, all’ottimizzazione del raffreddamento e a un design ottimale della camera di combustione, il turbocompressore», riassume lo sviluppatore di motori Reustle, «è la ricetta vincente per conformarsi anche in futuro alle leggi sui gas di scarico e le emissioni. Allo stesso tempo, in questo modo rispettiamo i crescenti standard in fatto di performance ed efficienza». La realizzazione di questa ricetta è «un incredibile lavoro di squadra di tutte le persone coinvolte».
Il motore Boxer a sei cilindri della 911 resta un concentrato di potenza compatto. In perfetta armonia con la tradizione dell’innovativo motore che Hans Mezger ideò un tempo per la prima 911.
Testo Thomas Ammann
Fotografie