Osservando da esterno il territorio tedesco si pensa subito alla conformità delle autostrade – dove la vera protagonista è l’alta velocità. Ma la Germania è una nazione composta anche da strade alberate, laghi, natura e cultura. Un viaggio nel Paese di Goethe, Fontane e Beethoven a bordo di
Attraversiamo il territorio immobile e silente, nessuna 24 Ore in autostrada. Ci concediamo del tempo, godendoci le strade secondarie e percorrendo le tracce del Romanticismo dei grandi poeti e pensatori tedeschi. Lo facciamo silenziosamente, a bordo della nostra
La
In visita da Goethe, Schiller e Gropius
La città di Weimar si trova nel cuore della Germania, in Turingia. La strada che porta al centro cittadino è nel selciato. Passiamo davanti alla celebre Biblioteca Anna Amalia, situata a Platz der Demokratie e al castello di Weimar.
Parcheggiamo
Di fronte gorgheggia solitaria come mai finora, la Fontana Goethe. Accanto, un originario ambulante del posto prepara piatti della tradizione. A pochi metri di distanza, sorge un monumento nella Theaterplatz che ricorda i grandi intellettuali della città: accanto a Goethe c’è il suo contemporaneo Friedrich von Schiller. I due letterati famosi nell’Europa della cosidetta «Età D’oro», caratterizzarono la città di Weimar. Più tardi, intorno al 1850 fece seguito «l’Età d’argento» con le composizioni di Franz Listz e Richard Wagner. Nel XX secolo, Weimar ha nuovamente influenzato lo stile dell’epoca con la fondazione dello Staatliches Bauhaus, scuola d’arte e di design. L’idea originaria dell’architetto Walter Gropius era di emancipare l’arte dell’industrializzazione e portare a nuovo splendore le arte applicate. «La forma segue la funzione», recita il motto dei pionieri del modo moderno di costruire e progettare, concetto che ha rivoluzionato l’architettura in tutto il mondo. La Bauhaus, come anche gli edifici realizzati dai protagonisti di questa scuola, i celebri Dessau e Bernau, fanno parte del Patrimonio UNESCO.
La Svizzera in Sassonia
Mentre aspettiamo che la nostra
Ci risvegliamo dai ricordi dell’infanzia, la nostra
Nel cuore di Brandeburgo insieme a Fontane
Le chiome degli alberi si sfiorano timidamente, l’ombra dei rami disegna intrecci sull’asfalto. Un puro romanticismo caratterizza la natura del paesaggio di Brandeburgo, immerso tra pittoresche strade alberate. Mentre procediamo silenziosamente a bordo della nostra
Amava viaggiare e proprio quando si trovava in luoghi lontani pensava spesso alla sua terra natale; ne decantava fiumi, laghi e boschi. «Verdi boschetti da viaggio» così scriveva il letterato e critico teatrale riferendosi alle numerose strade alberate che caratterizzano Brandeburgo e la Pomerania anteriore.
Protagonista dei diari di viaggio di Fontane Wanderungen durch die Mark Brandenburg è l’Oderbuch, il delta lungo 60 chilometri a confine con la Polonia. La sua opera più famosa, Effi Briest, pubblicata nel 1896, esattamente due anni dopo la sua morte. Una pista ciclabile a lui dedicata, la casa di Fontane a Bad Freinwalde e un busto di bronzo davanti alla farmacia di famiglia. Il primo nome di Theoder Fontane era Heinrich. A differenza delle sue opere, lui è stato dimenticato.
Beethoven nella cultura renana
Bonn festeggia, il 2020 è dedicato a Ludwig van Beethove. Il più grande compositore di tutti i tempi nacque qui, 250 anni fa, nella terra bagnata dal Reno.
Un talento eccezionale, uno dei pianisti più celebri del mondo. La sua opera più famosa è certamente la Sinfonia n.5. Le prime quattro note – tre crome e una minima – sono il motivo più orecchiabile della musica classica. Nonostante Beethoven avesse problemi di udito, continuò a comporre, percependo le note con gli occhi. In Bonngasse 20 scorgiamo la sua casa natale caratterizzata da una maestosa facciata barocca, oggi divenuta un museo. Gli edifici adiacenti ospitano la Kammermusiksaal e l’Archivio Beethoven. Immaginiamo il compositore seduto proprio lì, alla finestra, immerso nelle sue opere. Il genio dalla capigliatura incolta amava le vicine alture delle Siebengebirge. Ci andava spesso, soprattutto sul Petersberg, al margine occidentale della catena collinare, alloggiando sempre presso il solito hotel, che ha ospitato i personaggi più illustri della storia.
Dalla Regina Elisabetta II a Bill Clinton: da quassù tutti hanno sicuramente ammirato il corso d’acqua che nel 1844 Heinrich Heine chiamò «Padre Reno» nel suo epico satirico Germania, una fiaba d’inverno. Il fiume attraversa l’Europa per 1.233 chilometri, un tempo simbolo di divisione, oggi invece di immagine di unione fra gli Stati. Da qui ci godiamo la vista sublime. In silenzio.
Galleria.
Il presente articolo è stato pubblicato per la prima volta nella rivista Christophorus, numero 395 www.christophorus.porsche.com